Celiachia ed ereditarietà
Sono molti i dubbi che assalgono chi scopre di essere affetto da celiachia. Fare chiarezza è il primo passo per riconquistare serenità e gestire la malattia in maniera sistemica poiché la diagnosi richiede di ripensare oltreché la propria alimentazione anche le abitudini personali e sociali
La definizione medico-scientifica della celiachia come di una intolleranza genetica permanente al glutine anima inevitabilmente lo spettro dell’ereditarietà e per saperne di più ci siamo rivolti alla Dott.ssa Danila Toni, Biologa nutrizionista specialista in psico-neuro endocrino-immunologia, nutrizione clinica, nutrigenetica, nutrigenomica e nutrizione anti-aging.
La Celiachia è una malattia ereditaria?
La Celiachia è una malattia multifattoriale in cui sono coinvolti fattori ambientali e fattori genetici; si tratta di una malattia che può essere trasmessa geneticamente e che l’individuo geneticamente predisposto può comunque non manifestare mai. Si rileva che l’incidenza della malattia nei familiari di primo grado di un soggetto celiaco è appena superiore al 10%, una percentuale tutto sommato abbastanza bassa che mitiga allarmismi eccessivi soprattutto in caso di genitore celiaco.
La celiachia si manifesta dalla nascita?
La Celiachia è una malattia che può insorgere a qualunque età della vita, dall’infanzia alla senescenza, e può manifestarsi in diverse forme: forma classica e subclinica o decorrere in maniera completamente asintomatica (celiachia silente e latente). Questi ultime forme, insieme, a chi ha ancora in corso lo screening diagnostico, vanno a costituire la parte sommersa del mondo dei celiaci che non sanno di esserlo.
La celiachia ha un’incidenza maggiore sul sesso femminile e, secondo l’ultima relazione del Ministero della Salute presentata il 27 gennaio 2020, l’insorgenza nelle donne è circa doppia rispetto agli uomini, con numeri che al 2018 si attestano a 150.919.
Come capire se si è geneticamente predisposti a manifestare la celiachia?
L’indagine genetica è uno strumento efficace per individuare chi potrebbe sviluppare la malattia nel corso della vita. A essa devono sottoporsi i familiari stretti di soggetti celiaci, per verificare se abbiano ereditato la celiachia, come visto, anche non presentando alcun tipo di sintomo.
Genetica positiva ma nessun sintomo. Come procedere?
Le linee guida sulla gestione dell’alimentazione di coloro che non presentano sintomi da celiachia pur avendola ereditata sono di due tipi e manifestano una questione particolarmente controversa che vede dividersi i professionisti della nutrizione. Vi sono coloro che ritengono opportuno non privare di glutine il soggetto che non presenta sintomi, pur avendo ereditato la malattia e, invece, coloro che sostengono che fare diete di rotazione nelle quali il glutine non compaia quotidianamente possa ridurre di molto il rischio di manifestare la celiachia.
Dott.ssa Danila Toni
Biologa nutrizionista specialista in psico-neuro endocrino-immunologia, nutrizione clinica, nutrigenetica, nutrigenomica e nutrizione anti-aging
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