Gli aspetti psicologici: I bambini
La celiachia è una malattia, la cui cura dipende non dall’assunzione di un farmaco, come avviene di norma, ma dalla non assunzione di glutine, una sostanza presente in una grande varietà di cibi e tossica per il celiaco anche per contaminazione.
Nel caso di bambini molto piccoli il divieto di mangiare alcuni cibi può non essere compreso appieno da subito o essere vissuto come una costrizione inutile, soprattutto se non sono presenti sintomi. Sarà compito dei genitori far capire al bambino che determinati cibi, apparentemente molto gustosi, non possono essere ingeriti da tutti. Il messaggio da veicolare è che questa proibizione per il celiaco ha il fine di preservare la propria salute e il proprio benessere e che non seguire la dieta glutenfree in maniera scrupolosa potrebbe portare a conseguenze dannose.
Ritengo che sia utile, anzi necessario dare risposte corrette e circostanziate ai propri figli, essere onesti. Dare informazioni chiare permette ai bambini di fare chiarezza nei loro pensieri e solidifica le basi di un rapporto di fiducia all’interno del quale possano sentirsi in assoluta sicurezza. Meglio un no chiaro e argomentato che un sì confuso che a volte si trasforma in “nì”, creando in tal modo incertezza e timori che solitamente restano non detti. Se i genitori sono informati, fermi e chiari, la loro ansia legata alla salute del proprio figlio resta bassa e il piccolo se ne giova inevitabilmente.
I bambini in età scolare solitamente affrontano la malattia come un evento esterno al loro mondo, sentendosi a volte minacciati nella loro sicurezza e forse temendo di essere considerati dagli altri come diversi. È necessario allora dare ai bambini la possibilità di vivere e affrontare nel modo meno traumatico possibile la propria situazione. Adottare comportamenti come abituarli a riconoscere ciò che possono da ciò che non possono mangiare e sensibilizzare gli insegnanti, i parenti, i genitori e gli amici sulla celiachia possono sicuramente aiutare a potenziare il senso di competenza e di fiducia del bambino, garantendogli una maggiore tranquillità.
In particolare, parlare apertamente della celiachia aiuta il bambino e il preadolescente a non interiorizzare troppo i propri timori e le proprie ansie ma, piuttosto, a condividerli con qualcuno che sappia ascoltare. All’inizio gli ascoltatori privilegiati saranno i genitori e la famiglia, in seguito gli amici o gli educatori: l’importante è trovare la via di poter tradurre in parole i propri pensieri.
Dr. Yassine El Ghlid