Gli aspetti psicologici
Fin dalla nascita il cibo è fortemente legato all’esperienza delle relazioni con gli altri, a partire dalla relazione con la mamma nell’allattamento, alle festicciole con i compagni della scuola, alle pizze tra amici e alle cene di coppia e con le famiglie: gli aspetti emotivi, fisiologici e psicologici associati al cibo sono strettamente correlati.
Sappiamo che il cibo è uno dei bisogni di base di ogni essere umano ed è permeato di valori simbolici largamente condivisi. Per ogni individuo il cibo rappresenta non solo il nutrimento fisico, ma anche un nutrimento emotivo creato in momenti di convivialità, di condivisione, di apprendimento, di sviluppo e promozione di abilità semplici e complesse.
Considerati questi aspetti possiamo capire come la diagnosi di celiachia possa causare nell’individuo e in coloro che vivono con lui un grande cambiamento che a volte può finire per tradursi in disagio psicologico. Infatti, sia l’individuo sia il suo nucleo familiare possono trovarsi costretti a mettere in atto una ridefinizione della propria identità, anche in termini concreti: ad esempio, sia per quanto riguarda una costante attenzione al cibo e alla scelta dello stesso, sia nei termini della rappresentazione mentale che una persona ha di sé e del modo in cui gli altri la percepiscono.
L’evento diagnostico può, quindi, rappresentare un esempio significativo di “crisi”, cioè di momento che separa una maniera di essere da un’altra differente. Forse per alcune persone si tratta di una “perdita” che necessita di tempo e pazienza per essere elaborata.
Dr. Yassine El Ghlid